Fabio Treves: il padre del blues italiano! Esclusiva intervista rilasciata alla redazione di Zenone intervista di F.V.

Fabio Treves: il padre del blues italiano! Esclusiva intervista rilasciata alla redazione di Zenone intervista di F.V.
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Come nacque il tuo primo album “Treves Blues Band”
…Negli anni sessanta. Quand’ero studente liceale, ho cominciato ad appassionarmi a questa musica, una decina d’anni dopo, nel 1974 ho deciso di fare “una pazzia” per quel periodo e fondai la Treves blues band, un gruppo di dieci musicisti che come me dividevano la passione per la “musica del diavolo”…
Era un disco registrato in un pomeriggio, tutto suonato dal vivo, missaggio nella giornata, al bello “stile blues”, e per i tempi era una vera e propria rivoluzione, ma il feeling era sincero, e la gente lo ha capito subito..

Se potessi tornare al 1975, anno di uscita del tuo primo album, cambieresti qualcosa a quell’album
No non cambierei niente, perché tutto è andato bene da allora fino ad oggi, quindi…

In che modo il blues pensi possa influire sulle persone
Il blues influisce sulle persone e viceversa, nel senso che il blues ti può fare compagnia, ti può tranquillizzare, così come tu, secondo il tuo stato d’animo puoi scegliere uno stile, un modo di cantare e quindi di esprimerti e di comunicare con la gente…è importante in ogni modo pensare al blues come un veicolo, un codice di comportamento, uno stile di vita, ancor prima che un genere musicale…

Sono determinanti, gli eventi sociali, la vita quotidiana, lo stato d’animo, nel tuo modo di fare e interpretare il blues
Nel blues tutto è importante, perché il blues è il sottofondo musicale della vita stessa..quella di tutti i giorni, a Milano come Memphis, a Chicago come a Napoli o Parigi, ognuno di noi ai suoi alti e bassi, i suoi momenti di gioia e depressione, il Blues, lo ho amato e lui mi ha ricambiato regalandomi esperienze fantastiche, più lo amo e lo suono e più mi torna indietro sotto forma d’energia, quella che mi serve per andare avanti…

Quanto pesa su di te essere il Leader di una Band di cosi importante spessore nel panorama blues italiano
Mi carica, mi esalta, mi spaventa, mi fa piacere essere considerato importante nel panorama del ” blues italiano” (e non solo aggiungo io con una piccola punta di sana presunzione..) ho fatto tanto per la diffusione del blues, ovvio che adesso non devo tradire la fiducia di tanta gente e di tante nuove giovani leve…

Quale motivo ti ha spinto a scegliere il nome “Blues Express” al tuo ultimo album
Blues again… perchè è ANCORA BLUES per me e per la band, dopo trent’anni di concerti, dovunque ci fosse voglia di buona musica, nelle strade, nelle scuole, nelle fabbriche, a nord e al sud, sempre in giro con la stessa voglia di divertire e divertirsi, e poi dischi, guide al blues, e di nuovo ripartire come in un gran gioco..

Tra i grandi nomi con cui hai suonato citandone alcuni, Frank Zappa, Bloomfields, Terry Cooper, a quale ti senti maggiormente legato musicalmente
Ho avuto poi la gran fortuna di incontrare vere e proprie leggende musicali, ed ho suonato con molti bluesmen americani che mi hanno insegnato tanto..forse l’incontro con Frank Zappa, l’essere riuscito a realizzare un mio vecchio sogno,beh, ancora non ci possono credere, ancora adesso dopo quasi 15 anni, mi commuovo, perché Zappa, pur non essendo un artista blues è quello che ho apprezzato più di tutti senza non togliere niente a Stevie Ray Vaughan, Mike Bloomfield, James Cotton o Willie De Ville..

So che una delle tue passioni è la bicicletta, da cosa nasce questo amore

Da sempre per me la bici è come il blues, devi faticare, ma alla fine quando raggiungi il risultato che ti sei prefissato ti senti bene, felice con te stesso…ho avuto poi la fortuna di avere come amico Antonio Colombo, il “boss” della Cinelli la più prestigiosa tra le due ruote…
Vuoi sapere chi possiede una Cinellià Eric Clapton e Santana…mica male la compagnia, noà

L’uso di internet può cambiare in qualche modo il mondo Blues
L’ha già parzialmente cambiato: oggi si può navigare per giorni interi ed entrare completamente nel Blues, nella storia, nel futuro, nelle sue mille pieghe, nella sua gran magia..oggi puoi comunicare in tempo reale i tuoi stati d’animo e ti puoi confrontare con mille modi e mille stili diversi, puoi fare ciò che per anni hanno fatto i veri fans blues, andare alle sue radici, per capirlo ed apprezzarlo meglio…

Cosa pensi delle nuove leve del blues
Sono tante, sono brave, sono determinate! Niente male per una musica che molti critici hanno dato morta e sepolta troppe volte…

Che consigli puoi dare ai giovani, che con grandi fatiche si affacciano al mondo del Blues
I miei consigli sono sempre gli stessi da tanti anni: cercatevi i soci giusti, non perdetevi d’animo, il blues è difficile da portare in giro, perchè per molti è sinonimo solo di tristezza e sfiga..ma non è così, il blues è voglia di vivere e di stare bene in mezzo e con la gente..d’accordo non è molto promozionato, ma prima o poi si arriva al cuore della gente..c’è da fare un po’ di fatica, ma nel blues la gente è forte e cocciuta, se si molla la strada del blues significa che non lo si ama abbastanza…

Quando pensi di proporre al pubblico un nuovo album
Presto, forse per l’estate prossima saremo in grado di offrire un nuovo CD al nostro stupendo ed affezionatissimo pubblico, ci stiamo già lavorando..

Quali sono i tuoi obiettivi futuri
ProgettiàLa mia vita è un progetto unico, ma le ore della giornata sono solo 24… Comunque prima o poi un disco LIVE in America arriverà , parola di vecchio bluesman, ciao e che il Blues ci vi accompagni sempre….

Ecco le date dei concerti di Fabio Treves e la sua Band!

P.S.: Se qualcuno volesse contattarmi di persona per eventuali consigli riguardanti i dischi, rarità o quant’altro nel Blues, il mio sito è: Treves Blues Band oppure mi potrete ascoltaretutti i giovedi dalle 17.00 alle 18.00 su Rock Fm