Il vino: qualche curiosità ! di Miky Verz

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Questa rubrica ha l’ intento di dare qualche delucidazione o comunque fare un po’ di chiarezza !! Partiamo dall’ aspetto visivo del vino, il colore; non entrerò nel merito dei vari colori secondo la scala dei Sommellier per non annnoiarvi, ma vorrei segnalare che il colore del vino deriva da un procedimento molto semplice ossia dal mantenere per più o meno tempo le bucce (o raspi) nel mosto appena pigiato.Cosa accade: il mosto è sempre chiaro quando è pigiato indipendentemente dal colore dell’ uva utilizzata.

Pensate che buona parte dei vini bianchi è fatta con uva nera !!!! Bella sospresa ! I pigmenti presenti nelle buccia dell ‘ acino rilasciano lentamente delle sostanze coloranti chiamati leucoantociani (nell’ uva bianca) ed antociani (nell’ uva nera).La permanenza delle bucce nel mosto è quantificabile in ore (1 – 2 per i bianchi, fino a 3-4 per i rosati, più di 5 per i rossi). La buccia dell’ acino possiende molte sostanze che caratterizzano il profumo del vino, gli danno carattere e nei vini rossi dona una caratteristica fondamentale; la tannicità .

Il tannino è quella sostanza che si trova in tutta la frutta un po’ acerba, che “lega” la bocca, che lascia lingua secca perchè assorbe l’ acqua presente: nel vino bianco è pressocchè assente mentre nel vino rosso è presente e ,quando dosato, è piacevole ed utile. Il vino è composto da un innumerevole numero di sontanze pare 135 o giù di lì ; la leggenda metropolitana del vino fatto con le polverine è priva di fondamento tanto più che costerebbe molto di pù produrlo in questo modo.

Cosa accade invece a livello di additivi: abbastanza, ma niente di pericoloso. Il problema è che il vino è un elemento vivo anche quando è in bottiglia, quindi si possono produrre degli eventi spiacevoli (rifermentazioni, ossidazioni ecc.), quindi si interviene con delle sostanze che bloccano o “sterilizzano” il vino. La sostanza più usata è la anidride solforosa, eccezionale disinfettante, ha la peculiarità di inibire qualsiasi eventuale tarsformazione del vino, ma è anche quella che fa venire il mal di testa, se è stata aggiunta in eccesso!!

La solforosa si può scoprire; agitate il vino, roteando il bicchiere, se sentite un odore acidulo, pungente vuol dire che è presente in modo massiccio. In questo caso scartate il vino, imparate a rifiutare prodotti posticci e corretti !! Intendiamoci; la solforosa è utile ed è presente in tutti i vini, ma spesso è utilizzata come correttore in vini di bassa qualità e la percentuale alta può dare qualche problema organico di troppo che no ipoi imputiamo all’ alcool !

Alla prossima puntata.